Proposta

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UNI EN 858

Premesso che:

In fase di rinnovo dell’autorizzazione agli scarichi industriali, l’ARPA Lombardia (tramite ATO Provincia di Milano), ci ha richiesto di rispettare sia le norme previste dalla UNI EN 858-2 punto 6, che la norma della

D.G.R. 10/04/2003 n.7/12693 -All. 1 punto 3.


Dal Modello ATO 03 2014

“ Documenti e modulistica da allegare alla domanda di autorizzazione allo scarico di acque reflue industriali e di acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne recapitate in pubblica fognatura ”…….

“ 4. documentazione attestante le avvenute verifiche di collaudo/tenuta, ovvero documentazione a firma della Direzione Lavori comprovante l’esecuzione a perfetta regola d’arte (tenuta) della posa delle tubazioni, delle vasche e degli impianti di depurazione installati, tali da garantire la protezione del patrimonio idrico sotterraneo,


In particolare le Norme da seguire sono:

Effettuare con cadenza semestrale l’autocontrollo delle acque reflue industriali, ricercando i principali parametri chimici della Tabella 3 Allegato 5 D.Lgs. 152/06. I referti analitici. Rilasciati da laboratori specializzati nel ramo, dovranno essere tenuti a disposizione dell’autorità di controllo

Munirsi di un registro dove annotare tutte le manutenzioni ordinarie e straordinarie rivolte a mantenere in perfetta efficienza del sistema depurativo designato al trattamento delle acque reflue (punto 6 Norme Uni En 858/2); in particolare a intervalli massimi di 5 anni l’impianto deve essere svuotato e sottoposto a certificazione di tenuta

La documentazione probante l’esecuzione di tali interventi, nonché le certificazioni, deve essere a disposizione in azienda a disposizione dell’autorità di controllo.   



Praticamente, oltre all’auto controllo semestrale, si deve ogni 5 anni ri-certificare l’impianto come sistema e non solo la parte del “Presidio Depurativo” (PD). La norma fa riferimento a tutta la filiera del refluo. Dalla produzione al suo conferimento al recapito finale (fognatura pubblica, acque superficiali di reticolo, sub-irrigazione, fitodepurazione) e non solo del PD (Presidio Depurativo).

Bisogna garantire sia il funzionamento elettro-meccanico che la tenuta “stagna” dei manufatti idraulici (vasche). Cosicché l’impianto rispetti la norma della D.G.R. 10/04/2003 n.7/12693 -All. 1 punto 3. (salvaguardia dell’inquinamento della falda -terreno)

In sintesi, oltre ad una certificazione della parte elettromeccanica, bisogna garantire la tenuta idraulica a norma della EN 1504-2 di qualunque manufatto in cemento interrato.

Il che comprende sia pozzetti di qualunque genere che vasca pompe di rilancio.

D’ora in avanti al rinnovo dell’autorizzazione agli scarichi industriali sarà obbligatorio fornire le certificazioni in oggetto, con deposito degli originali in un “Registro Manutenzione Impianto(RMI)” presso l’azienda.


Registro Manutenzione Impianto

Per rispondere in maniera positiva al problema ho elaborato un protocollo certificativo possibile, collegato ad un RMI, per tutte le casistiche dei PD e loro reti sino al recapito finale. Soddisfacendo i parametri richiesti sia dalla “Verifica Semestrale” che dalla “Certificazione Quinquennale”.

Ho cercato di individuare le criticità dei vari settori e componenti suddividendoli per “documenti certificatori”, creando sia protocolli documentali (individuano le figure professionali deputate alla loro compilazione), sia specifiche modalità operative.

In collaborazione con la Mapei Spa si è proceduto ad uno studio sulle procedure di intervento necessarie a soddisfare le specifiche certificatorie (di fatto l’impermeabilizzazione) sui manufatti esistenti prive di certificazioni En 1504-2 all’origine o scadute.

Ho presentato all’ARPA (Lombardia) la procedura proposta, compreso la parte della En1504-2, che ha confermato in via preliminare la validità dei protocolli nel suo insieme.

Tutti gli interventi proposti sono in linea con le specifiche ISO 14001 ed EMAS

(Scarica esempio Mod. RMI 2006 06)

(Scarica Proposta Commerciale Disciplinare RMI)                 

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